Brewdog, quando la birra
è Hardcore

8 giugno 2011
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La Punk Ipa all'Albalè di Camogli

La Punk Ipa all’Albalè di Camogli

Vi piacciono solo le birre industriali, pastorizzate e appiattite dopo l’ibernazione in frigo? Ok, potete andare a nanna: le scozzesi di Brewdog non fanno assolutamente per voi. La loro proposta è dura, aggressiva, sfacciata. La loro “base” è la Ipa (indian pale ale): questa birra di origine britannica un tempo era destinata all’esportazione (ecco perché indian). Per questo ancora oggi è più forte e più amara delle altre: l’elevato volume di alcol e la quantità di luppolo aiutavano a sfidare lunghi mesi di viaggio tra oceani e tempeste. Nel 2009, per rendere omaggio a questa tradizione la Brewdog ha realizzato la Atlantic Ipa: otto botti di birra sono state imbarcate su una nave impegnata per due mesi nell’Atlantico del nord.

Il birrificio scozzese, partito da due ragazzi, un cane (poteva mancare con un nome così?) e un piccolo impianto, oggi si è notevolmente ampliato ed esporta soprattutto negli Usa e in Europa. Se in Scozia, ad Aberdeen e a Edimburgo, ci sono dei pub dedicati, in Italia la Brewdog è arrivata sugli scaffali e nei locali di recente e non è facilissimo trovarla. A Genova qualche bottiglia ce l’hanno da Eataly, a Camogli le propone l’Albalè, entrambi nostre mete abituali. Un consiglio: almeno per la prima volta dividetevi la bottiglietta in due, oppure confrontatela con una rispettabile birra industriale per capire le differenze. Per apprezzare una proposta estrema si può procedere a piccoli passi, magari cominciando dalla già tosta Punk Ipa, oppure andare giù duri con la più impegnativa Hardcore. In ogni caso il motto “beer for punks” rende l’idea. Non siamo in grado di affermare se l’accostamento è appropriato o se si tratta di pubblicità, ma queste Ipa e una birra industriale a confronto sono come “The Wall” e “Oops.. I did it again”.

Punk o Hardcore, la ditta non produce solo le Ipa. Tra le sue proposte reperibili in Italia ci sono anche l’ambrata 5 a.m. Saint, la Trashy Blonde (golden ale) e la 77 lager. Tra le proposte più recenti la scurissima Zeitgeist dall’aroma che ricorda il caffè. Non mancano poi le “edizioni speciali” come la Tokyo (18,2 gradi): purtroppo c’è chi usa le bevande alcoliche senza moderazione o ci si accosta troppo presto, e questa birra ha fatto preoccupare le associazioni anti-alcool inglesi e americane. La risposta della casa è stata la “Nanny State” (letteralmente: Stato bambinaia) da 1,1 di volume. Ma la più estrema di tutte è la Tactical Nuclear Penguin, una stout per appassionati che con i suoi 32 gradi, più che una birra, è un superalcolico, anche nel prezzo di 35 sterline alla bottiglietta. La sua produzione avviene grazie a un lungo processo di affinamento al freddo, tenendo conto che l’acqua gela a o° e l’alcol no. Un lavoro da pinguini.

 

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