Il Mas des Tourrelles
e il vino dei Romani

15 agosto 2011
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Alcune delle anfore antiche conservate al Mas de Tourrelles

Alcune delle anfore antiche conservate al Mas de Tourrelles

Nel nostro viaggio abbiamo anche navigato “a vista” coi depliant turistici evitando le mete di massa a favore dei piccoli centri. Sulla via che da Avignone porta ad Arles lungo il Rodano ci sono molti produttori di vini. Trovarli è facile: un cartello sulla strada, una casetta e dietro una distesa di vigne.

In questa zona della Provenza non poteva scapparci il Mas des Tourelles. Non si tratta solo di una cantina, ma di un sito archeologico: agli inizi del Novecento qui furono trovate molte anfore, testimonianza di una produzione di vino ai tempi del basso impero romano.

Sul luogo è nata una cantina-museo che racconta e ricostruisce le fatiche e le gioie di quasi duemila anni fa. Oltre all’esposizione c’è un vero laboratorio ricostruito con tanto di torchio, grandi anfore di fermentazione e strumenti.

Presso gli antichi l’uva veniva prima pestata coi piedi dagli schiavi (il lavoro non era divertente come si potrebbe credere oggi), poi con un potente torchio di legno. La fermentazione avveniva in grandi anfore seminterrate e al mosto si aggiungevano sciroppi, erbe, spezie e acqua marina come conservante.

Quello del Mas des Tourrelles non è solo una ricostruzione museale, ma viene utilizzata per la produzione di tre vini “archeologici” prodotti con le ricette degli antichi romani. La visita (5 euro di biglietto) comprende anche un percorso di degustazioni che mettono a confronto vini antichi e moderni: questo progetto di archeologia sperimentale, infatti, non vuole solo far vedere le vestigia del passato, ma farlo assaggiare

Ecco i vini: il “Mulsum” è un rosso arricchito con miele, sciroppo dolce a base di mele, erbe e spezie; il “Turriculae” è un bianco “da aperitivo”: contiene erbe, spezie e anche una piccola parte di acqua di mare che un tempo aveva la funzione di conservante; il “Carenum”, infine, è un vino liquoroso da dessert arricchito con una notevole quantità di sciroppo dolce.

Questi prodotti “archeologici” sono profondamente diversi da quelli attuali al punto che per lo Stato francese si tratta di “bevande a base di vino” con tanto di bollino blu anziché il solito verde. Ma per gli uomini di quasi duemila anni fa questi erano i vini più diffusi ed esportati lungo le rotte fluviali e del Mare Nostrum. Oggi i vini viaggiano su internet. Per saperne di più si può visitare il sito dei produttori.

Il Mas de Tourelles è una tappa importante per chi, interessato alla storia romana, va a visitare Arles, celebre per i resti romani e la sua arena dove si svolgono tauromachie simili alle corride iberiche. La Spagna è vicina e in città si parla anche il catalano. Le corride di Arles sono cruente e la carne di toro è piuttosto diffusa nei ristoranti.

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