Il buccellato e altre dolcezze natalizie di Sicilia

21 dicembre 2011
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Un buccellato a forma rotonda in una pasticceria di Palermo (Wikimedia Commons)

Questa volta il nostro dolce viaggio ci porta in Sicilia e qui il dolce natalizio è il buccellato, detto anche cucciddatu. Il nome deriva dal latino buccellatum, che vuol dire pane da suddividere in piccoli bocconi. Inoltre la buccina era la tromba dei legionari romani dalla cui forma rotonda derivò la buccella, cioè il pane a forma di ciambella che gli imperatori distribuivano al popolo tramite degli addetti chiamati buccellati. Ha generalmente la forma di una ciambella ed è fatto da pasta frolla ripiena di fichi secchi (tradizione vuole che si utilizzino quelli che si comprano infilzati su una canna), uvetta, mandorle, scorze di arancia, gocce di cioccolato e altri ingredienti che cambiano a seconda della zona di produzione. Se è prodotto in pasticceria è ricoperto di frutta candita, se fatto in casa viene glassato.

In passato veniva preparato dalle donne più anziane della casa nel periodo della novena di Natale e poi usato come centrotavola prima di essere consumato alla fine del pranzo natalizio. A Palermo viene preparato dai pasticceri con una forma rotonda che richiama la completezza ed è di buon auspicio; altrove si può trovare anche a corona o a mezzaluna. Si pensa che l’origine risalga al tardo medioevo, sia per la modalità di preparazione che per la presenza di frutta secca.

Quella che vi proponiamo qui è una delle tante varianti di buccellato che potete trovare in Sicilia.

Ingredienti: 600 g di farina, 250 g di burro, 100 g di zucchero, 600 gi di fichi secchi, 500 g di uvetta, 100 g di gherigli di noce 60 g di pinoli, 60 g di scorze di arancia candita, 10 g di zuccata, 60 g di gocce i cioccolato, 2 cucchiai di Marsala, un uovo.

Utensili: ciotola per impastare, mixer, mattarello, carta da forno

Preparazione: in una ciotola unire farina, zucchero, burro e Marsala e amalgamare il tutto. Al termine far riposare per circa un’ora. Nel frattempo preparare il ripieno tritando finemente i fichi secchi, l’uvetta, le noci, i pinoli, il cioccolato e le scorze d’arancia e aggiungendo un po’ di zucchero. Stendete quindi la pasta, mettete al centro il ripieno e avvolgete per formare una ciambella. Mettete il dolce su una teglia ricoperta di carta da forno, spalmate con l’uovo sbattuto e cuocete a 180°C per 35-40 minuti. Al termine guarnite con glassa o frutta candita mista.

In Sicilia, naturalmente, non mancano altri dolci: cominciamo dai nucatoli tipici di Vizzini, biscotti molto semplici dato che la ricetta prevede solo l’uso di farina, zucchero, acqua, mandorle, cacao e cannella. Abbiamo poi la cubaita, molto simile ad un torrone a base si sesamo, miele e mandorle che viene servito in piccoli pezzi spolverizzati di zucchero a velo.

Per finire ecco una cosa un po’ particolare: il vino cotto di ficodindia. Si ottiene dal succo di ficodindia a cui si unisce il mosto di uva nera filtrato attraverso un panno e messo a cuocere con zucchero, un pizzico di cannella e chiodi di garofano. Si cuoce fino a che non raggiunge la consistenza d una crema, a questo punto si fa raffreddare e si trasferisce in bottiglie dal collo largo per la conservazione. Anche questo si usa per preparare alcuni dolci natalizi.

Foto: by Dedda71, da Wikimedia Commons

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