La Befana a tavola: tradizioni e ricette

4 gennaio 2014
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Con l’Epifania che come vuole la tradizione popolare tutte le feste si porta via siamo arrivati alla fine del periodo natalizio. È una festa molto antica, celebrata in epoca romana. Anch’essa una festa del solstizio: ad esempio si bruciava un pezzo di legno che simboleggiava Madre Natura per esorcizzare le privazioni del passato; un altro rito prevedeva che gli animali venissero portati a tavola e serviti dai loro padroni per evitare che acquistassero il dono della parola.

Prima di essere festa cristiana dell’Epifania e dell’adorazione dei Magi, il 6 gennaio rappresentava l’inizio di un nuovo anno. E la Befana è una figura pagana. Per i Romani era la dea Diana: ella, nelle 12 notti prima del 6 gennaio, volava sui campi per renderli fertili e portava in dono ai bambini cattivi carbone o legno, e a quelli buoni agrumi, frutta secca o biscotti di panpepato che avevano un significato beneaugurante. La scopa di saggina di oggi, invece, simboleggia il potere di scacciare i guai.

Un po’ in tutta Italia ci sono dei dolci tradizionali ad hoc: in Piemonte la Fugassa d’la Befana (tipica soprattutto della provincia di Cuneo): ha forma di una margherita e al suo interno vengono messe una fava bianca e una nera; chi trova quella bianca paga la focaccia e chi trova la nera il vino. In Veneto troviamo la Pinsa, una specie di focaccia fatta con farina di mais e frutta secca. In Lombardia, in provincia di Varese, troviamo i cammelli di pasta sfoglia che vengono ricoperti di zucchero prima di essere infornati. In Toscana i cavallucci di Siena, in Abruzzo la Pinza della Befana e in Campania gli Struffoli.

Tra i piatti tipici ci sono quelli a base di legumi e maiale o la torta dei Magi. Quest’ultima è presente, con piccole variazioni, sia in alcune zone d’Italia che in diversi paesi europei. All’interno del dolce veniva messa una moneta o una fava e chi la trovava diventava il re della festa (analogo al re dei Saturnali romani o al re della Fava delle confraternite goliardiche del Medioevo). In Francia viene chiamata Galette des Rois e anche qui chi trova l’oggetto nascosto nella torta diventa il re o la regina della festa. In Spagna lo stesso dolce, ma a forma di ciambella, è detto Roscòn de Reyes. Più complesso il dolce inglese Twelfth Night Cake (la dodicesima notte era quella del solstizio invernale dei pagani): in questo caso nel dolce si mette un fagiolo, uno spicchio d’aglio, un rametto e uno straccio e chi li trova diventa il re della festa, il cattivo, il folle e colui che per quel giorno perde la reputazione.

Tutti questi dolci risalgono all’epoca a cavallo tra Medioevo e Rinascimento quando in Italia arrivarono nuovi ingredienti e spezie. Ma veniamo alla nostra Liguria: qui troviamo gli anicini, la ciambella dei Re Magi e la torta genovese di pistacchi.

Foto: by Square87, da Wikimedia Commons

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