La Pasqua a tavola in Europa

14 aprile 2014
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Piatti e tradizioni in Francia, Spagna, Portogallo, Germania, Inghilterra, Repubblica Ceca, Russia, Danimarca e Grecia

Gli hot-cross buns inglesi

Gli hot-cross buns inglesi

Dopo avervi proposto alcune delle specialità italiane di Pasqua (casatiello, torta pasqualina, colombapastiera) eccoci pronti per fare un giro in Europa. In molti Paesi l’agnello e le uova – sia colorate sia di cioccolato – sono un comune denominatore.

Partiamo dalla vicina Francia dove bambini e ragazzi la mattina di Pasqua vanno alla ricerca di uova e coniglietti di cioccolato trasportati fin là dalle campane di Roma. I più grandi invece mangiano gigot d’agneau (cioè agnello, che rappresenta il sacrificio di Cristo), carne di maiale (cucinata in diversi modi a seconda delle regioni; molto diffusa la ricetta della Borgogna), uova, cucinate soprattutto come omelette, una torta pasquale anch’essa decorata con uova colorate e in Lorena anche biscotti dolci a forma di agnello.

Passiamo quindi in Spagna dove possiamo dire che il protagonista della cucina della Semana Santa è il baccalà, usato per preparare crocchette e frittelle o la zuppa della vigilia (insieme ad aglio, spinaci e ceci). Ad Alicante il venerdì santo è usanza consumare il pa torrat un pane tostato al forno condito con olio che viene servito accompagnato dall’aglio e con una sfoglia di acciughe fritte e cipolle. I dolci tradizionali sono preparati artigianalmente; tra questi ricordiamo le torrijas a base di pane bagnate nel latte, passate nello zucchero e nell’uovo e poi fritte; vengono poi insaporite con cannella, sciroppo, miele o vino a seconda delle zone. Abbiamo poi i pestiños, in Catalogna la mona, una pagnotta all’uovo con cioccolato e a Valencia le salsicce pasquali. Per finire le flores de Semana Santa e l’hornazo in Castiglia: una pasta da pane ripiena di uova e prosciutto nella versione salata e con mandorle, zucchero e uova se dolce.

In Portogallo troveremo invece il capretto arrosto e lo stufato di agnello; tra i dolci tipici le arrufadas, simili nell’aspetto a panini dolci lievitati, serviti con mandorle colorate e uova di cioccolato.

Arrivando in Germania scopriamo che alcuni dei simboli pasquali più noti sono nati proprio qui, come ad esempio lo scambio di uova colorate, usate anche per decorare gli alberi o il coniglietto pasquale che secondo la storia raccontata ai bambini nasconde le uova di cioccolata che poi vengono cercate il girono di Pasqua. A partire da Giovedì Santo abbiamo la zuppa delle sette erbe, il Venerdì Santo si preparano piatti a base di pesce mentre la domenica di Pasqua si mangia la coscia dell’agnello e come dolce una brioche intrecciata: l’hefezopf.

In Inghilterra e in generale nel Regno Unito il Venerdì Santo si consumano gli hot-cross buns, delle brioches dolci fatte con uvetta e cannella e decorate in superficie con una croce di glassa che anticamente si usava mangiare per avere protezione contro il fuoco.

Se ci spostiamo in Repubblica Ceca possiamo trovare diversi piatti tipici del periodo di Pasqua: iniziamo con un minestrone di verdure primaverili e pollo farcito con le ortiche. Per quanto riguarda i dolci abbiamo il beranek, un agnello ricoperto di zucchero e glassa al cioccolato; il maranec, una piccola pagnotta di pasta lievitata; il pernik, ovvero il pan di zenzero e la jidase, a forma di treccia che vuole simboleggiare la corda con cui si è impiccato Giuda.

Arriviamo così in Russia dove troviamo le uova sode dipinte di rosso, tipiche della tradizione cristiana orientale e un dolce chiamato kulič, che poi verranno portati in chiesa per essere benedetti. Oltre a questo viene consumata anche la paska, un formaggio fresco e dolce insaporito con spezie e frutta candita. Su tutte queste pietanze viene riportato il monogranna XB, abbreviazione della frase Cristo è risorto in lingua slava.

In Danimarca il colore giallo domina sulle tavole e nelle decorazioni di Pasqua. Anche qui la notte prima della domenica vengono nascoste le uova di cioccolato che verranno poi cercate la mattina successiva dai bambini. Qui viene prodotta una speciale birra di Pasqua: la Påskebryg, una bionda un po’ più forte di quella normale che possiamo trovare solo in questo periodo dell’anno.

In Grecia, nei quaranta giorni che precedono la Pasqua si consumano solo cibi naturali e la domenica delle Palme il menù è a base di pesce. I piatti tipici per il pranzo di Pasqua (che inizia verso il mezzogiorno per concludersi a pomeriggio inoltrato) sono la soupa mayeritsa accompagnata da riso alla greca, e la maghiritsa una zuppa preparata con le interiora di agnello; questi piatti vengono portati in chiesa il Sabato Santo per farli benedire. Il Giovedì Santo si dipingono di rosso le uova, che rappresentano l’anima di Cristo, e che verranno consumate a colazione la Domenica di Pasqua oppure aperte durante i riti della domenica in memoria della resurrezione di Gesù; tradizione vuole che colui che rompe l’ultimo uovo avrà poi molta fortuna.

Foto: by jamieanne, da Flickr

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