Noli e i cicciarelli, presidio Slow Food alla Repubblica del Gusto

8 settembre 2011
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La pesca con la rete "a sciabica"

A Noli può capitare di vedere delle barche vicine alla riva e i pescatori che guardano il mare. Non è il ricordo di una cartolina dal passato, ma il lavoro di poche decine di pescatori che ancora oggi si dedicano alla pesca dei cicciarelli.

Questi piccoli pesci hanno colore argenteo, corpo affusolato e sono senza squame. Lunghi al massimo 15 centimetri, non sono novellame ma esemplari già adulti di pesce azzurro. Vivono in banchi e si nascondono sotto la sabbia per uscirne solo quando il sole è già alto. Visti con l’oblò (detto spegiu) sembrano una macchia nera e spesso sono una delle prede preferite di altri pesci e uccelli acquatici.

A Noli sono chiamati anche lussi o lussotti e vengono pescati con la rete a sciabica. Si tratta di uno strumento antico la cui origine è probabilmente araba, ma oggi è usato solo in poche località. Questa rete è formata da due parti: la manica, a forma di cono a maglie fitte sul cui fondo si raccoglie il pescato e due ali laterali a maglie più rade a cui si collegano i cavi di traino chiamati sciabicotti. Per stendere le reti vengono usate barche a remi, mentre il recupero e la raccolta avvengono sulla spiaggia.

I cicciarelli sono poco conosciuti: la produzione è compresa nei comuni di Finale Ligure, Noli e Spotorno. Basta spostarsi un po’ lungo la riviera perché le persone non sappiano di cosa si sta parlando. La pesca è consentita solo da novembre a maggio: la stagionalità (corrispondente, tralaltro, alla scarsità di turisti) fa sì che questi pesci fa sì che si trovino poco in negozi e ristoranti.

Recentemente Slow Food si è interessata a questo prodotto facendone un Presidio. Lo scopo è  valorizzare e salvare un prodotto unico e l’antica tecnica della rete a sciabica. I pescatori del Presidio appartengono a una cooperativa fondata all’inizio del Novecento come società di mutuo soccorso, e ancora oggi vendono il pesce fresco sulla passeggiata di Noli su un carrettino di legno.

I cicciarelli sono spesso serviti in carpione o fritti. La ricetta tradizionale di Noli è “allo scabecciu”: i pesci vengono dapprima leggermente essiccati,  fritti e messi in arbanelle con aceto e sale.

Dal 9 all’11 settembre sara possibile assaggiarli a “La repubblica del gusto”. Questa festa dedicata al pesce si svolgerà sul lungomare di Noli venerdi (18.00-23.00), sabato (10.00-23.00) e domenica (10.00-17.00). Sarà possibile trovare altri presidi Slow Food: i mieli di alta montagna, le paste di melìga, l’aglio di Vessalico e il chinotto di Savona. Oltre a tutto questo ci saranno anche birra e wurstel. Non a caso: Noli, antica repubblica marinara alleata di Genova, è gemellata anche con la cittadina tedesca di Langenargen.

Foto: Wtor’s, da Flickr


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One Response to Noli e i cicciarelli, presidio Slow Food alla Repubblica del Gusto

  1. edoardo on 21 dicembre 2011 at 18:12

    Sono squisiti.
    Li abbiamo trovati recentemente da EATALY e li abbiaamo fatti in carpione.
    Devo dire che questo articolo mi ha chiarito anche le idee in merito a questo pesciolino.
    Ossia mi ricordo che li avevo già mangiati molto tempo fa, li trovavo presso una vecchia Salumeria, quelle di una volta che non esistono più.
    Quando avevo chiesto loro che tipo di pesci fossero, essi in piemontese risposero che erano ” LUSOT ” tant’è che dato che in piemontese il ” LUCCIO ” si chiama ” LUS ” io avevo creduto che ( visto anche la forma allungata ) fossero del LUCCI piccoli.
    Ora grazie ha questo articolo è stato svelato l’arcano.
    Grazie di cuore

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