A tavola sulla via del sale: la Bagna Caoda (parte 1: la festa a Faule)

6 ottobre 2011
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La "bagna caoda"

La “bagna caoda”

Un vigoroso alito d’aglio, l’intenso aroma delle acciughe e molto, molto olio. Non parliamo di uno dei piatti più “addomesticabili” alle odierne esigenze dietetiche e sociali, ma della bagna caoda, una piemontese “tutta d’un pezzo” che ha incontrato la Liguria.

La ricetta di questo condimento risale al tardo medioevo, quando veniva consumato dai contadini nel periodo della vendemmia. Il piatto è semplice e si usano materie prime facilmente reperibili: ortaggi, aglio, alici (in passato portate in Piemonte dagli acciugai che dalla costa ligure risalivano la via del sale). Ma l’ingrediente principale è l’olio di oliva, un tempo importato dalla Liguria in cambio di grano e formaggi.

Tradizione vuole che il piatto fosse sia preparato in una pentola detta peila in cui tutti i commensali intingono i loro pezzi di verdura cruda o cotta. Oggi si usano i fojot, tegamini individuali di coccio tenuti caldi da una candela. Ma la bagna caoda si mangia sempre in compagnia.

Dalla metà del Novecento il piatto si è diffuso nei ristoranti diventando un simbolo della cucina piemontese. Nonostante vanti il riconoscimento di Prodotto agroalimentare tradizionale e venga spesso abbinato a vini Nebbiolo, Barbera e Dolcetto di pregio, lo spirito conviviale e il vigore dell’aglio sono rimasti quelli di sempre.

Per scoprire questi sapori e fre una gita in Piemonte un’occasione può essere la Festa della Bagna Caoda di Faule (Cuneo). Si terrà dal 7 all’11 ottobre (dalle 19.00, domenica dalle 12.30, programma sul sito del Comune).

Foto: by Rubber Slippers, da Flickr

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