L’aglio di Vessalico: la storia e la fiera

1 luglio 2014
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Aglio di Vessalico in fase di essicatura

Aglio di Vessalico in fase di essicatura

Mercoledì 2 luglio dalle 10.00 alle 18.00 a Vessalico si terrà la tradizionale Fiera dell’aglio. La manifestazione è antichissima e le prime notizie della fiera risalgono al 1760. La posizione della cittadina dell’imperiese favoriva gli scambi: il piccolo comune, infatti, è situato sulle strade che attraverso la valle Arroscia collegano ancora oggi il ponente ligure con l’entroterra piemontese. Da allora i produttori si ritrovano ogni anno il 2 luglio per dare vita a questo evento.

Oggi il commercio è un mondo più complesso e le trecce si comprano anche su internet ma l’aglio resta un ingrediente primario della cucina ligure a partire dal pesto alla genoveseLa varietà di Vessalico è tipica per il suo aroma e la sua “anima” (la parte verde interna) molto piccola, il che la rende molto meno pesante da digerire.cc

Dopo la raccolta (solitamente dal 20 giugno) e una breve essiccatura al sole, l’aglio viene confezionato preparando delle trecce. Le teste sono intrecciate a due a due fino a comporre delle complesse trecce arabescate: è un lavoro paziente che si può svolgere solo la mattina e la sera quando le parti aeree della pianta sono più umide. Per una buona conservazione occorre tenere l’aglio al fresco e al riparo dalla luce, ma non al buio: in questo caso, infatti, germoglierebbe.

La sopravvivenza di questo prodotto è legata alla volontà di pochi agricoltori che hanno continuato a coltivarlo con metodi biologici in piccoli appezzamenti di montagna, tramandandosi di generazione in generazione non solo i bulbi, ma anche la tecnica di coltivazione e di intreccio. Questi si sono riuniti in una cooperativa, mentre il presidio Slow Food si occupa di farlo conoscere e apprezzare al di fuori del ristretto territorio dove è prodotto.

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