I quaresimali genovesi: origini e ricetta

23 febbraio 2016
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2015-03-27 16.39.49La Quaresima, nonostante sia un periodo di penitenza, presenta un gran numero di ricette tra cui non mancano nemmeno i dolci. Il Calendario Italiano del Cibo ci parla oggi dei quaresimali  con Sonia Nieri Turrini e noi partecipiamo con la versione genovese di questi dolci.

In Liguria (specialmente a Genova) e in Toscana è tradizione preparare dei dolcetti detti quaresimali: una trovata golosa pur mantenendo il carattere di sobrietà. Bene: oggi vogliamo proprio parlarvi di questi. Hanno forma rotonda e vengono realizzati con mandorle, farina, zucchero, uova, acqua di fiori d’arancio e poi decorati con glassa e confettini di zucchero colorati.

L’uso delle mandorle lavorate con lo zucchero è di origine arabo-persiana e si è diffuso in Italia grazie agli scambi commerciali al tempo delle Repubbliche marinare. Nel Settecento – del resto – la pasta di mandorle era assai presente aulla tavola delle famiglie nobiliari.

I quaresimali furono inventati nel convento delle suore Agostiniane di San Tommaso verso la metà del 1500 per poter rispettare il periodo d’astinenza. Privi di grassi animali, infatti, non  contravvenivano ai precetti della Chiesa, allora più rigidi di oggi.

Ma dove si trovano? I quaresimali sono uno dei pochi dolci che – al contrario di altri – è possibile trovare solo in questo periodo e solo in alcune pasticcerie: da Romanengo (di cui abbiamo traccia fin dal 1868 in un articolo apparso sul Popolo d’Italia in cui si diceva: “durante la Quaresima il suo laboratorio trovasi al massimo dell’attività per il gran smercio di marzapani di cui Romanengo non ha e non avrà mai rivali e di cui ogni buon cattolico può farsi una corpacciata senza tema di dar poi gusto al demonio”), da Klainguti e da Profumo. Se vogliamo gustare questa piccola delizia possiamo fare un giro in centro storico e acquistarli in una di queste. Oppure possiamo provare a casa.

Ingredienti per una trentina di quaresimali: 250 gr mandorle dolci sbucciate, 150 gr zucchero, 2 albumi, 4 cucchiai di farina, 3 cucchiaini di acqua di fiori d’arancio. Per la glassa: 2 cucchiai di panna, 125 gr zucchero a velo, acqua di fiori d’arancio, coloranti alimentari, confettini colorati (finocchietti, o zuccherini molto piccoli).

Utensili: mixer, mattarello, bicchiere o tagliapasta rotondo, ciotole per impastare, pentolino.

Procedimento: mettere nel mixer le mandorle insieme allo zucchero. Versare il composto in una terrina e mescolare con gli albumi fino a quando la pasta non diventa soda. Aggiungere, sempre mescolando, l’acqua di fiori d’arancio e la farina in modo che la pasta non si attacchi più alle mani. Stendere la pasta dello spessore di un centimetro e con un bicchierino di diametro di 4/5 cm ricavare dei dischi. Scaldare il forno a 180°C e infornare per circa 12 minuti nell’ultimo ripiano. Devono un po’ gonfiarsi ma non devono dorare eccessivamente.

Nel frattempo preparate la glassa: mischiare lo zucchero con la panna, aggiungere un po’ di acqua di fiori d’arancio anche per farlo diventare più liquido, dividerlo in tre o più parti e in ognuna aggiungere 1 o 2 gocce di colorante alimentare. Al momento di usarla scaldare un po’ sul fuoco, cospargere il centro dei biscotti con la glassa e decorare con i confettini colorati.

Foto by Erica Repaci

 

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3 Responses to I quaresimali genovesi: origini e ricetta

  1. Cristina on 28 febbraio 2016 at 16:30

    Ciao Erica, che belli i tuoi quaresimali, anch’io ho provato la versione genovese perchè sono amante dei dolci a base di mandorle e all’incirca ho usato le tue stesse dosi, solo che ho dovuto aggiungere un bel po’ in più di farina (la ricetta che ho seguito indicava un cucchiaio) per rendere l’impasto stendibile e sono venuti un po’ duretti (complice, forse anche lo spessore troppo sottile)…Una scusa in più per riprovarli!

  2. sabrina on 25 febbraio 2016 at 11:05

    Devono essere deliziosi, li proverò mio marito impazzisce per le mandorle

  3. nieri sonia on 23 febbraio 2016 at 21:00

    grazie del bellissimo contributo Erica non ho mai fatto questo tipo di quaresimali e mi hai fatto venire voglia di farli bravissima

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