La colomba, il dolce della Pasqua

22 marzo 2016
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colomba pasquale

Quando parliamo di dolci pasquali il nostro pensiero va subito alla colomba, che a buon diritto può essere considerata il simbolo di questa ricorrenza. Oggi ne parliamo insieme a Tiziana Bontempi e  al Calendario Italiano del Cibo

L’origine di questo dolce è legata a diverse leggende. La prima la farebbe risalire ai tempi del re longobardo Alboino che dopo tre anni di assedio riuscì ad entrare a Pavia il giorno della vigilia di Pasqua; mentre decideva quale sarebbe stata la sorte della città si presentò un vecchio con dei pani dolci a forma di colomba e glieli offrì in segno di pace. Questi piacquero così tanto ad Alboino che promise di rispettare la città e i suoi abitanti.

Un’altra versione la associa alla regina Teodolida e a San Colombano che invitato a pranzo rifiutò le vivande a base di selvaggina perché in periodo di Quaresima. La regina si offese e il monaco disse che avrebbe mangiato la carne solo dopo averla benedetta: quando lo fece le pietanze divennero delle colombe di pane bianco. Un’ulteriore leggenda fa risalire la colomba alla battaglia di Legnano, ideata da un condottiero del Carroccio in onore delle colombe che durante la battaglia si erano posate sulle insegne lombarde.

Leggende a parte, la colomba come la conosciamo noi ha una storia molto più prosaica e nasce verso il 1930 con Dino Villani, direttore della pubblicità alla Motta (oggi diremmo marketing) che trovò un sistema per riutilizzare i macchinari per i panettoni anche  in prmavera. Villani ideò così un dolce simile al panettone, ma da consumare a Pasqua e inventò lo slogan il dolce che sa di primavera.  L’impasto base ancora oggi prevede l’uso di farina, uova, burro e zucchero e scorza di arancia candita ma ne esistono varianti con creme e farciture diverse. Per quanto di origini recenti, oggi la colomba è un prodotto agroalimentare tradizionale della Lombardia.

Come di consueto vi proponiamo anche la ricetta. Come abbiamo anticipato la ricetta ha origini industriali e perciò vi avvertiamo che è piuttosto laboriosa: servono infatti cinque impasti successivi prima di poter passare alla cottura.

Ingredienti per l’impasto: 600 g di farina (meglio  200 g di farina 00 e 400 g di farina di Manitoba), 250 g di burro, 200 ml di latte, 150 g di canditi misti (arancia e cedro), ½ cubetto di lievito di birra, 150 g di zucchero, 6 tuorli, 50 g di miele, sale, vanillina, scorza di arancia e limone grattugiate. Per la glassa: 80 g di farina di mandorle, 2 albumi, 50 g di mandorle intere non pelate, granella di zucchero.

Utensili: ciotola per impastare, cucchiaio di legno per impastare, stampo a forma di colomba.

Procedimento:  fate il primo impasto con 200 g di farina, il lievito e metà del latte; formate un impasto omogeneo e lasciate lievitare al caldo per 45 minuti. Al termine unite altri 200 g di farina, 100 g di zucchero, la metà del burro e il resto del latte; impastate fino a ottenere un impasto elastico e lasciate riposare per 2 ore al caldo. Siamo arrivati quindi al terzo impasto in cui aggiungerete il resto degli ingredienti; dopo aver lavorato bene lasciate riposare al caldo per tutta la notte. Il giorno successivo lavorate nuovamente l’impasto e rimettete a lievitare per un’ora. Ripetete il procedimento un’altra volta, mettete l’impasto nello stampo e lasciate riposare per un’altra ora.

Nel frattempo preparate la glassa unendo la farina di mandorle allo zucchero a velo; aggiungete poi gli albumi e il miele. Dovete ottenere un composto denso che non cola una volta steso sulla colomba. Cospargete con le mandorle intere e la granella di zucchero. Cuocete in forno preriscaldato a 200°c per 15 minuti, poi abbassate a 180°C e continuate a cuocere per altri 35 minuti facendo attenzione che la glassa non si scurisca troppo. 

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One Response to La colomba, il dolce della Pasqua

  1. Tiziana on 22 marzo 2016 at 09:59

    Ciao Erica, grazie mille di avermi aiutata a festeggiare la colomba nel calendario del cibo Aifb.
    Complimenti anche per la tua colomba. Felice Pasqua,
    Tiziana

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